"Falsi dèi" al BUK.

Il 21 e 22 febbraio a Modena si terrà l'ormai celeberrimo BUK, Festival della piccola e media editoria. 
In quell'occasione, presso lo stand RiLL sarà possibile trovare sia il romanzo "Falsi dèi" che la raccolta "Domani forse mai".


http://www.bukfestival.it/

Lo stand di RiLL è il numero 7, vicino all’ingresso, 
come nella mappa di seguito.

L’ingresso a BUK è gratuito, dalle 9.30 alle 19.30, presso il Foro Boario di Modena, 

via Bono da Nonantola 2. 


INSONNI IN EUROPA.

Non sono un esperto di economia ma a volte mi piacerebbe esserlo. Se non altro per validare con autorevolezza parole che risuonano dentro con una forza emotiva che non ha alcuna ragione plausibile.
Mi riferisco alle esternazioni del ministro ellenico Yanis Varoufakis, che ricordano al mio orecchio profano quelle di nostrani economisti insigni come Andrea Ventura o Anna Pettini (autori di Quale crescita per L'asino d'oro Edizioni). Poi un bel giorno, cercando di capire meglio questo ragazzone greco (ormai anche australiano) dalla vita pienissima (non perdete questo pezzo), capace di pubblicare nel suo account twitter le foto di chi lo paragona, per evidente somiglianza fisica, a Voldemort (e dunque dotato di un senso dell' humour che è proprio solo chi ha una grande certezza di sé)  mi sono imbattuto in un post del suo Blog, dal titolo "Sleepless in Europe" (qui) e il cerchio si è chiuso. 
Oggi sono un po' più felice di aver creato l'universo insonne. E forse inizierò a leggere la saga di Harry Potter... tifando per il cattivo.
Eccolo qui di seguito, da me un po' frettolosamente tradotto.

Qualche settimana fa ho sentito Arianna Huffington che ad Austin presentava una relazione sulla deprivazione del sonno, e le decisioni terribili alle quali conduce. Mi ha fatto tornare in mente che è più o meno alle quattro del mattino che sono state prese tutte le esecrabili decisioni dei nostri leader europei (e sono moltissime). Quando gliel’ho fatto notare, Arianna mi ha invitato a scrivere un post per l’Huffington. Eccolo qui di seguito.

È noto che, alla vetta della propria supremazia politica, la Signora Margaret Thatcher descrisse il sonno come “un’altra forma d’inefficienza”. Poiché la sua ideologia politica si basava su una lotta all’inefficienza condotta con lo stesso livore che la chiesa cattolica aveva un tempo nei confronti del peccato mortale, il suo commento “il sonno è una cosa da pappamolle” conseguì il marchio di un’importante presa di posizione politica e culturale. Il risultato fu che, in effetti, nel governo, nella City di Londra, nelle aziende, quel commento contribuì largamente a creare un’atmosfera da cavie da laboratorio... continua a leggere QUI.