Ho accettato con immenso piacere l'invito dell'amica Gabriella Buzzi ad affrontare questo argomento in qualità di relatore durante il Corso da Lei organizzato a Roma. È in ogni caso molto bello che gli studiosi del Sonno siano interessati anche ad aspetti letterari e creativi di questo tema. Ricordo che a suo tempo, già Ferro Sette venne inserito nel sito dell'ASSIREM (ASsociazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l'Educazione nella Medicina del sonno), qui. Per me è stata l'occasione, oltre a tutto il resto, di approfondire un argomento affascinante.
Di seguito tutti i dettagli della presentazione.
“Dormire .... Forse sognare” - Il sonno nella letteratura, Francesco Troccoli
Introduce: Maria Gabriella Buzzi.
Venerdì 3 ottobre
ore 13:00 -13:30
Venerdì 3 ottobre
ore 13:00 -13:30
La presentazione
si svolgerà durante il corso 'Sonno, Percorsi Clinici, Farmacologici,
Psicologici e Riabilitativi' presso il Centro Congressi IRCCS Fondazione
Santa Lucia, via Ardeatina, 354 - 00179 Roma.
Ingresso libero per la sola presentazione.
Soddisfazione piena. Un romanzo profondo, scritto bene e con una vicenda che ti prende sotto braccio e ti trascina fino all'epilogo.
Se Troccoli con il primo volume della saga mi aveva sorpreso, con questo secondo capitolo prende per i capelli la fantascienza classica e la schianta con prepotenza nel suo cosmo Insonne. E lo fa pure bene.
Una lettura che mi ha preso fin dall'inizio. I personaggi sono rotondi e delineati con mestiere. In questo secondo volume l'azione prende molto più piede rispetto al primo, più statico.
Se proprio devo tirar fuori un paio di difetti, c'è che in alcuni punti si accelera la narrazione quando invece si sarebbe potuto dettagliare alcuni punti e l'universo inventato da Troccoli, seppur ottimamente creato, è troppo stilizzato in alcuni tratti.
Rimane comunque un protagonista, Tobruk Ramarren, affascinante ed una evoluzione della storia che promette grandi cose.
Simpatico l'equivoco dello scambio di sesso di Tobruk da parte dei Muriani nel finale del libro.
In trepidante attesa del terzo volume, sempre che Curcio non decida di terminare tutto qui, come è consuetudine qui in Italia.