La recensione di Falsi dèi su "Il Futuro è Tornato".


Ecco il link alla bella recensione di Falsi dèi sul fantascientifico Blog "Il Futuro è Tornato", corredata da intervista al sottoscritto. La firma è quella di Salomon Xeno, alias Marco Stabile, che aveva già recensito Ferro Sette, sempre con intervista.

Foto dei fan: Giacomo (Roma).


Amico ed ex collega, Giacomo legge in treno. 
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Spedisci la tua foto con i libri a fantascienzaedintorni(at)gmail(dot)com.

Il Booktrailer di Falsi dèi.

Con grande piacere Vi propongo il trailer di "Falsi dèi", realizzato da Ettore Biondo con musica originale di Constantin Philippou. Consiglio di guardarlo in modalità "schermo intero" (pulsante in basso a destra della videata).



Commenti dei lettori: Salomon, su Goodreads.

Secondo libro delle avventure di Tobruk Ramarren, che in "Ferro Sette" era stato protagonista di una ribellione contro l'oligarchia che per millenni ha privato l'umanità del sonno nel nome della produttività e del profitto. In questa nuova avventura, Tobruk partecipa a una missione su Maraar III, pianeta deserto e scarsamente popolato, dove il Presidente Hobbes spera di insegnare agli autoctoni a riappropriarsi del sonno e farne così degli alleati. Il nemico però è in agguato e sembra disposto a tutto pur di evitare questa eventualità; non mancheranno, d'altra parte, tensioni nate all'interno del corpo di spedizione. "Falsi Dei" è un libro molto più avventuroso rispetto al precedente. Quasi un planetary romance, è un tuffo nel passato della colonizzazione umana della galassia, tra le civiltà decadenti di questo misterioso pianeta.
Consigliatissimo se avete apprezzato "Ferro Sette". Se invece il primo vi manca, credo possiate comunque iniziare da questo libro, dato che vi fornisce tutti gli elementi sufficienti a capire lo svolgimento della trama.
Il commento originale è qui.

Ferro Sette definito "testo di valore letterario" su L'Eco di Bergamo

Sperando che "Falsi dèi" regga il confronto agli occhi del recensore, che ringraziamo, "Ferro Sette" continua a ricevere apprezzamenti. Questa è la volta de "L'eco di Bergamo" (articolo originale qui).


"Falsi Dèi" è in libreria.

Dal 25 settembre in libreria.
Riporto il comunicato ufficiale per tutti gli interessati.
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Dopo Ferro Sette, Falsi Dèi, il nuovo romanzo 
di Francesco Troccoli, 
in libreria dal 25 settembre


 
Lanciato da Armando Curcio Editore a maggio del 2012, Ferro Sette, il romanzo di Francesco Troccoli ambientato in un universo immaginario in cui il Sonno non esiste più, ha riscosso pari successo presso gli appassionati del genere fantascientifico e i lettori mainstream.


Molte recensioni positive su giornali, riviste e siti web hanno fatto di questo libro un vero caso, dimostrando come il genere possa conciliare fra loro evasione e impegno sociale. Per dirla con le parole di Roberto Arduini (giornalista de L’Unità), “L'Universo Insonne creato da Francesco Troccoli ci regala prospettive appassionanti e verosimili sul futuro dell'Umanità del nostro tempo.” Non è un caso, infatti, se la storia del cinico mercenario Tobruk Ramarren, con la sua paura di affrontare i segreti della storia umana nelle profondità della “miniera dei ribelli”, ha conquistato tanti lettori. Identificarsi con il protagonista, con la sua paura di dormire come metafora del timore di affrontare le nostre paure più recondite, è forse il segreto del clamore suscitato dalla storia?
Ma le avventure e le rivelazioni non si esauriscono con Ferro Sette, perché un nuovo volume è in arrivo.
La Armando Curcio Editore è infatti lieta di annunciare che Falsi Dei sarà disponibile nelle librerie italiane dal 25 settembre prossimo venturo.
Maggiori informazioni e un'intervista all'autore sul sito della Armando Curcio Editore: qui


Il libro può essere già prenotato in Amazon, qui.

La recensione doppia di "Retroguardia".

Ringraziando i curatori della testata, ecco una doppia recensione a Ferro Sette e Domani forse mai, a firma di Giuseppe Panella, su RETROGUARDIA.


 Cito, con un tocco di narcisismo: "...Troccoli si conferma come uno scrittore di rara capacità introspettiva." e ringrazio in particolare anche per questa bella dichiarazione.

Aperitivo con Ferro Sette a Roma.

Domani 12 luglio, a Roma, la presentazione "estiva" (clima permettendo!) nel nuovo spazio di lavoro condiviso romano, il Work[in]Co. Aperitivo offerto dai professionisti dello Spazio di lavoro. Presenta Barbara Sbrocca, artista e designer.
A seguire apertura delle mostre fotografiche: “OMG that's OGM!” di Federico Manni e Ginevra Magiar Lucidi
e “Coordinate” di Luca Marchesini.
Un ringraziamento particolare all'ideatrice e organizzatrice dell'incontro, Giorgia Amoruso.
Dalle 18.30 in Via Aurelio Bacciarini, 31. 




Link utili:

Chi è Barbara Sbrocca? http://sbroccadesign.wordpress.com/category/chi-sono/

Cos'è Work[in]Co? http://www.workinco.com/wp/

I fotografi:  

La recensione de "Gli amanti dei libri".

"In un futuro lontano, in cui la Madre Terra è poco più che una leggenda, la vita dell’uomo è totalmente asservita alla produzione, tanto che la funzione naturale del sonno è stata prima ridotta a malattia e, in seguito, abolita, dimezzando la durata della vita umana.  Solo nel sistema di Harris e, in particolare, su Harris IV, un gruppo di minatori conserva la capacità di dormire.
Tobruk Ramarren, avventuriero e mercenario al servizio del vile governatore di Harris IV, si inoltra a Ferro Sette per spiarne il capo, il minatore ed ex miliziano David Hobbes, ma quello che trova va ben oltre le sue aspettative. La miniera non è, infatti, il luogo cupo e sporco che Tobruk si aspettava, ma al suo interno vive una civiltà fiorente e pronta alla rivoluzione per liberare Harris IV dalla tirannia.
Con una maestria apprezzabile anche dai non amanti del genere, Troccoli costruisce un’ipotesi di futuro purtroppo non inverosimile, in cui il progresso ha ceduto il posto..." leggi tutto.

Italcon 39!


In quel di Bellaria quest'anno si intreccia per chi Vi scrive una serie di eventi:
-Ferro Sette è in nomination per il Premio Italia al miglior romanzo, (premio attribuito da votanti online) nonché per il Premio Ernesto Vegetti (questo attribuito invece da una giuria di professionisti) e sabato 25 sera saranno proclamati i rispettivi vincitori;
-Presenteremo la raccolta Crisis, otto racconti sulla crisi economica del 2014 a cura di A. Cola e F. Troccoli, sabato 25 alle 17.30;
-Presenteremo la raccolta Sinistre presenze, diciassette racconti horror politicamente impegnati, a cura di G. F. Pizzo, sabato 25 alle 18.00;
-Presenteremo la raccolta I sogni di Cartesio, ventun racconti di fantascienza in ambito filosofico, a cura di G. Panella e L. Ortino, sabato 25 alle 17.00;
-Incontreremo Michael Bishop, ospite d'onore, che venne intervistato su Fantascienza & Dintorni alcuni anni orsono.
-Ci divertiremo in mezzo a tutto il resto, tempo, viaggio ed elezioni amministrative permettendo!
Ci vediamo sabato.

Commenti dei lettori: Francesca, su Goodreads

"L'autore ha creato un'intera nuova ambientazione, evolutasi probabilmente dall'attuale umanità, ma della quale ha ormai perso memoria. Anche la situazione economica e politica è stata curata con intelligenza, per rafforzare i segmenti narrativi e senza mai appesantire la trama.
Molto molto carino."
Commento originale: qui.

Ferro Sette: un breve estratto per celebrare il 1 maggio.




Ferro Sette è un romanzo che nasce, anche, per difendere l'idea di un'Umanità libera e non fatta schiava della cultura della produzione. Per questo mi pare che pubblicarne un estratto, proprio oggi, abbia un senso.
Buona lettura e buon primo maggio.



«Quando l’umanità fece della produzione la sua legge fondamentale, la rovina ebbe inizio. Perdemmo interesse per tutto ciò che non fosse oggetto di scambio e di guadagno. E da allora, tutte le nazioni umane si diedero a una competizione esasperata al solo scopo di rendere sempre più produttivo il tempo trascorso in vita».
«Tutto cominciò molti millenni prima di oggi, amico mio. Quando ancora vivevamo su un unico pianeta, così piccolo, così felice. Il terzo di un sistema orbitante intorno a una stella solitaria e lontana».
Cercai di rimanere impassibile. C’erano molte leggende sull’origine dell’umanità e quelle sulla vecchia Terra, madre di tutti gli uomini, si sprecavano in decine di versioni diverse.
«Dapprima proibirono le arti figurative e posero limiti alla musica. Poi irreggimentarono la cultura. Ci furono stermini di massa. Poi la scienza venne addomesticata alle esigenze dell’industria. Il tempo divenne funzione dell’economia del possesso e del commercio. Il valore dell’uomo fu ridotto a merce. Il principio dell’essere sostituito con quello dell’avere. E poi…».
Si fermò e mi guardò dritto negli occhi.
«Poi qualcuno ebbe l’infausta idea di subordinare la vita a tutto ciò. La nostra vita, Tobruk Ramarren. Anche la tua vita. Quella che oggi tu vivi. O credi di vivere».
Quella parte mi suonò nuova.
«Loro abolirono il sonno».
Non capii quella parola. Finalmente mi decisi a parlare.
«Cosa cazzo è il sonno?».
«Guardati intorno, Tobruk Ramarren».
Hobbes indicò la caverna e i suoi occupanti, con un’ampia escursione del braccio, poi si soffermò sull’uomo disteso accanto a noi.
«Questo è il sonno!».
Mi fissò ancora, e riprese.
«L’essere umano ha gradualmente perso questa funzione primaria, e di conseguenza la sua evoluzione è stata distorta. I meccanismi biologici dell’esistenza sono stati lentamente e inesorabilmente piegati al volere di coloro che dominavano la storia.
Il tempo trascorso in stato di sonno iniziò a diminuire e parallelamente la vita si accorciò. C’è stato un tempo, Tobruk Ramarren, in cui donne e uomini potevano vivere fino a cento anni e anche oltre. Ed era solo grazie al sonno».
(...)
«Dopo che furono riusciti a eliminare il sonno, tutto fu più semplice per loro. La vita media si accorciò e così il periodo giudicato meno utile e produttivo dell’esistenza, la vecchiaia, scomparve, contraendosi in quella fase veloce in cui oggi l’uomo arriva alla sua morte. Ogni individuo poteva così dedicare ogni singolo minuto del proprio tempo al loro imperativo collettivo: la produzione».
Continuavo a chiedermi chi fossero loro. Nella sua teoria, Hobbes si riferiva probabilmente ai governi, ai potenti, ai dominanti di turno della storia dell’umanità. Non so se ipotizzasse una intenzione precisa, premeditata, di controllo totale della vita delle masse umane, o se invece parlasse di un meccanismo perverso che era iniziato in quel modo e che poi era continuato spontaneamente e del quale i carnefici stessi, in quanto esseri umani, furono infine anche vittime. Probabilmente la verità che Hobbes voleva vendermi stava da qualche parte nel mezzo.


"Ferro Sette" è disponibile al 15% di sconto su AMAZON: clicca qui.

Happy birthday!



26 aprile 2012 - 26 aprile 2013: 
buon compleanno, Ferro Sette
  
Vuoi fare un regalo? Lascia un commento a questo post, grazie in anticipo!

...e se vuoi partecipare alla prossima estrazione 
di una copia in regalo, clicca qui.

Ferro Sette finalista anche al Premio Italia.

Lieto di apprendere che, dopo il piazzamento come finalista in occasione del Premio Vegetti 2013, il romanzo Ferro Sette è anche finalista al Premio Italia nella categoria "Miglior romanzo professionale". A ciò si aggiunge la presenza, ancor più inattesa, di Stelle della notte, un racconto scritto nel 2010 e pubblicato solo lo scorso anno su Living Force, il magazine degli amici dell'Associazione Yavinquattro, come finalista per la categoria "Miglior racconto su pubblicazione amatoriale".
Tutti i finalisti sono visibili a questo link.

Commenti dei lettori: Antonio, in Anobii

Francesco Troccoli è un'ottima penna: Ferro Sette è un romanzo d'azione le cui pagine sono impregnate dall'odore di una fantascienza classica di cui l'Italia ha davvero bisogno. Salvo la parte iniziale, fondamentale per dare un orientamento al lettore, il romanzo è fluido e si fa leggere. La storia è avvincente e originale. Sono convinto che Troccoli può vestire i panni del pionere dello sci-fi italiano, creare nuovi sentieri nella squallida scena editoriale italiana.
Commento originale: qui.

Un marzo intenso!

Come si può facilmente vedere... 

Si parte giovedì 14 marzo, quando inizieremo a parlare anche di "Falsi Dei", il secondo romanzo edito dall'Armando Curcio, che vedrà la prosecuzione delle avventure di Tobruk Ramarren e che uscirà nei prossimi mesi. Saremo in quel di Fiuggi (FR), ospiti come lo scorso anno degli amici della Deepcon, alle ore 17.45 presso l'Hotel Ambasciatori in Via dei Villini, 8. A presiedere l'anteprima sarà Lanfranco Fabriani, l'autore due volte Premio Urania. 
Inoltre, come promesso, ecco i dettagli della presentazione milanese del precedente romanzo "Ferro Sette" (attualmente finalista al Premio Vegetti 2013) e della raccolta "Domani forse mai" a cura dell'Associazione Culturale Oblò, con la preziosa collaborazione di Chiara Bertazzoni: venerdì 15 marzo, alle ore 21.15 presso la Cooperativa METAFORA in via Aldo Moro, 28 a Rho (MI). 
Il giorno successivo, sabato 16 marzo, Ferro Sette e il sottoscritto saranno anche allo stand dell'associazione Galaxy in occasione del Salone Cartoomics, sempre a Rho (nuova fiera Milano), insieme ad altri autori fra i quali l'amico e organizzatore Diego Bortolozzo.
Nella settimana successiva saremo invece a Grottaferrata, bellissimo paese alle porte di Roma, con due distinti appuntamenti (martedì 19 e sabato 23 marzo) nel corso della Festa del Libro della 413° Fiera Nazionale di Grottaferrata.
Alla fine del mese saremo infine anche ospiti del Vigamus, il nuovo museo del videogioco di Roma.
Su questi ultimi eventi... seguiranno i dettagli!

Ferro Sette finalista al Premio Vegetti!


Apprendiamo in questo istante che Ferro Sette è fra i romanzi finalisti del Premio Vegetti, intitolato a uno dei più grandi esperti della FS italiana. La notizia è stata appena pubblicata su Fantascienza.com, precisamente: qui.

Un'intervista particolare...

Come riportato nel sito, si scrive "Zebuk" e si legge "the book". Basta una presentazione simile a ispirare la simpatia che ho ritrovato personalmente in Silvia, l'autrice dell'intervista pubblicata nel portale (Zebuk, appunto), che ringrazio insieme alla mia amica Claudia che ci ha fatti incontrare.
Il link all'intervista, decisamente insolita e altrettanto divertente e gradita a chi vi scrive, è qui.

L'intervista a "Il Futuro è Tornato".


Ringraziando Marco Stabile e tutto lo staff de Il Futuro è Tornato, dopo la recensione di Ferro Sette ecco anche il link all'intervista al sottoscritto. Il Blog in questione è a mio parere uno dei più curati e accurati nel settore fantascientifico.

La recensione di Fondazione.

Ringraziando l'amico Enrico Di Stefano per avermi fornito il testo, ecco la recensione di Ferro Sette apparsa sull'ultimo numero (il 20) della storica rivista di fantascienza, Fondazione.

Nel corso di un recente convegno accademico, riguardante il rischio desertificazione, si è parlato di come la Fantascienza potrebbe contribuire alla divulgazione scientifica. In quella sede si è sostenuto che il “valore aggiunto” che il genere ha portato alla modernità è stato l’affrontare problematiche ambientalistiche e sociologiche con le quali le comunità post industriali hanno dovuto puntualmente fare i conti. Concordo e cito, come esempio, il racconto Deep End di James Ballard del 1961 che sembra “profetizzare” lo scenario generato dalla scomparsa del Lago di Aral, effettivamente avvenuta negli anni ’70 – ‘80. Quando chi scrive ha avuto tra le mani il primo romanzo di Francesco Troccoli, Ferro Sette, non sapeva nulla di quanto vi avrebbe trovato. E’ stata una piacevole sorpresa lo scoprire che, con il progredire della lettura, dopo una prima parte decisamente d’azione, si parlava di ambiente e società, come nella tradizione della migliore SF per l’appunto. Ma andiamo con ordine. Il protagonista della storia, Tobruk Ramarren, è un ex miliziano in servizio sul pianeta Harris IV cui viene affidata una missione, tanto segreta quanto rognosa, mirante a sventare una congiura che potrebbe minacciare l’ordine costituito. Poiché la lettura è anche un esercizio di fantasia, mi è piaciuto immaginare il nostro eroe simile nell’aspetto al buon vecchio Jena Plinsken. La somiglianza però finisce qui perché mentre il personaggio creato da John Carpenter si colloca benissimo nella tradizione dell’eroe americano disilluso, ma dalla personalità strutturata, quello dell’autore nostrano si muove lungo un percorso iniziatico, sia pur tardivo. Tobruk non è totalmente cinico, come crede e vorrebbe far credere, e nonostante non sia più giovanissimo riesce a scoprire cose che, nascoste dalla nebbia di un’apparente banalità, non gli si erano mai palesate in tutta la loro importanza. Prende coscienza dei motivi che hanno spinto i potenti a limitare la terraformazione del pianeta; si rende conto che, sia pure in modo occulto, il sistema economico si regge su meccanismi di sfruttamento che rasentano la schiavitù; diventa consapevole di come perfino la biologia della specie umana sia stata stravolta per fini tutt’altro che nobili. E, soprattutto, stringe rapporti umani molto più profondi di quelli cui era abituato. A questo proposito, bisogna dire che le riflessioni del protagonista sono sempre pervase dalla malinconia di chi soffre della mancanza di qualcosa di indefinito. Ripensa spesso, ad esempio, alla sua ex compagna dalla quale è stato lasciato, ma non si capisce mai bene se risente della perdita affettiva o semplicemente del vuoto fisico che la donna ha creato allontanandosi. L’esplorazione dello spazio interno si accompagna in Tobruk a quella dello spazio esterno, il pianeta Harris IV, che lui ben conosce ma che ha sempre guardato superficialmente senza riuscire a vedere cosa si cela veramente sotto la superficie arida e riarsa. Ma grazie all’amicizia con il misterioso ed idealista Hobbes, il nostro eroe viene coinvolto in una rivoluzione che stravolge un po’ tutto: il mondo, le relazioni tra le persone, i ritmi biologici, l’ambiente e la sua stessa vita. Insomma in questo romanzo, davvero ben scritto ed avvincente, ci sono tutti gli ingredienti della buona fantascienza. 

Enrico Di Stefano