La recensione di PostPopuli.

L’idea è forte. Ferro Sette di Francesco Troccoli (Armando Curcio Editore) ci pone di fronte a un’ipotesi sconcertante: un’umanità (o meglio, una post-umanità) evolutasi in modo tale da privarsi del sonno, pur di condurre attività produttive a ritmo serrato.
Un mercenario, Tobruk Ramarren, si trova a dover scendere nelle profondità di un piccolo pianeta minerario che sembra una versione riveduta e corretta – in chiave fantascientifica – della Caverna platonica; con la differenza, rispetto alla Repubblica di Platone, che qui nel buco si entra, e chi lo fa non è il filosofo, l’uomo sapiente, ma più o meno un reietto, peraltro con insito un senso di giustizia in attesa di potersi liberare. ...continua a leggere la recensione di Giovanni Agnoloni su PostPopuli.

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